top of page

I progetti del gruppo Sextantio e della Società Dom nascono da un’interessante ambizione culturale: dare dignità nel nostro Paese al Patrimonio Storico Minore ed al suo Paesaggio. L’Italia, che ha come identità primaria, quella di essere il Paese della Storia per eccellenza, ha cancellato una storia minore, esclusa dal paradigma della “classicità”, una storia che qualora tutelata, evidenzia luoghi di grande suggestione e pregnanza affettiva altrimenti condannati alla definitiva scomparsa o ad un’ibrida promiscuità. Il progetto si declina, nei primi due borghi realizzati, a Santo Stefano di Sessanio (AQ), nel rapporto di reciproca integrità tra territorio e costruito storico, tutelando un paesaggio, quello dei borghi incastellati medioevali, così caratteristico dell’Italia Appenninica ma così fragile per le invasive urbanizzazioni dal dopoguerra ad oggi che sono state sempre in drammatica distonia col patrimonio storico originario; il secondo esempio, quello dei Sassi di Matera, rappresenta l’espressione paradigmatica del Patrimonio Storico Minore, se non addirittura miserabile, caratterizzato da grotte e chiese rupestri abitato fino ai primi anni 50 nonostante la malaria e le precarie condizioni igieniche e squalificato quale “vergogna dell’Italia”, giudizio partorito nel riformismo post-bellico, quale più evidente espressione del sottosviluppo del nostro Meridione.
Questo inedito approccio di Restauro Conservativo del Patrimonio Storico Minore ha riconsegnato al nostro Paese luoghi e borghi che stavano definitivamente deperendo, sotto il peso del tempo e dell’incuria o di speculazioni edilizie laddove era in corso una ridestinazione turistica di questi borghi storici. Oggi questo approccio di tutela del paesaggio e del patrimonio storico, oltre al suo valore culturale, e l’esempio di Santo Stefano di Sessanio è emblematico, sono diventati progetti trainanti l’economia dell’intero territorio. In un’Italia nel pieno di una crisi globale e nell’Abruzzo aquilano colpito dal terremoto del 2009 un nuovo modello di sviluppo, curiosamente basato su un progetto culturale in assoluta autonomia, ha portato a risultati logaritmici sotto molteplici variabili, una tra tutte le attività alberghiere di terzi passate da una a 15 dall’inizio del progetto, senza costruire un singolo metro quadrato ex-novo e facendo terminare quell’abbandono della montagna e invertendo quella scesa a valle in ricerca del lavoro che durava da quasi due secoli. Come conseguenza di queste sommarie considerazioni, si vuole quindi proporre la definizione di un patrimonio da cui consegue una specifica progettualità e infine un modello di sviluppo proprio per luoghi che non ne hanno vissuti di significativi nel passato più recente. Un modello nell’insieme che definisce, per questo specifico patrimonio, una particolare progettualità negli interventi privati e disciplinari da concordare con gli enti territoriali, un modello di sviluppo che possa dare rispetto e dignità alle originali identità di questi territori e che sia parimenti una concreta possibilità di sviluppo produttivo per l’intero territorio e i suoi abitanti.

Albergo Diffuso Sextantio S. Stefano di Sessanio

pacchetti vacanze
  • c-tbird
  • c-facebook
  • c-blogger
  • c-youtube
bottom of page